Non è necessario essere esperti di botanica per apprezzare il momento della fioritura delle piante (l’antesi). Tutti, almeno una volta, siamo rimasti stupiti ed estasiati dinanzi ad una fioritura, vuoi di semplici papaveri che di esotiche “bouganville”.
Ma, i fiori che ci appaiono evidenti, spesso ci nascondono, quelli più semplici, meno vistosi ma egualmente importanti e necessari alla conservazione della specie.
Iniziando a considerare ed analizzare i più appariscenti che colpiranno la curiosità dei bambini con più immediatezza, passeremo a cercare, questa volta con la lente, gli stessi elementi strutturali, anche quelli piccoli e nascosti. I colori dei petali, la morfologia, le diversità degli apparati riproduttivi, gli stessi nomi, saranno lo spunto per approfondimenti e molteplici considerazioni.
L’impollinazione.
Manipolando il fiore, casualmente qualcuno si sporcherà le mani con una polverina dorata ed impalpabile, e così inevitabilmente tutti i bambini scopriranno l’origine del polline.
Una correlazione con gli insetti ed i vari metodi di impollinazione ci porterà al formarsi del frutto ed al seme.
L’intelligenza dei fiori.
Se così si può chiamare, non è altro che una serie di accorgimenti ed astuzie, usati dalla piante per attirare gli insetti deputati all’impollinazione ed alla fecondazione dei propri fiori.
Ecco l’orchidea che assume l’aspetto dell’insetto che l’impollinerà (ape, bombo, vespa, mosca), un’altra imita il “ferormone” prodotto dalle femmine di altri insetti per attirarne i maschi, ed ancora produrrà profumi ed odori (anche nauseabondi), ma tutto questo è finalizzato al proseguimento della specie.
Le diverse famiglie.
Si considereranno almeno quattro famiglie di fiori e le loro caratteristiche (composite, labiate, leguminose, aracee), gli accorgimenti adottati per effettuare lo scambio di favori con l’insetto che, attirato dal dolce nettare, effettua l’impollinazione